Silvia Marzano, Jaspers, Lévinas e il pensiero della differenza. Confronti con Derrida, Vattimo, Lyotard, Torino, Silvio Zamorani Editore, Collana “Quaderni di Ermeneutica Filosofica” III (1998), 1, pp. 294, £. 36.000 [volume stampato con i contributi dell’Università di Torino – Dipartimento di Discipline Filosofiche -, e del Centro Studi Filosofico-religiosi Luigi Pareyson]

Argomento del volume: ricerca di una nuova razionalità, rapporto tra due tradizioni – escatologia biblica e Occidente -, problema della fine della filosofia o, in Lévinas, di un nuovo modo di intendere l’essente umano. Posta in gioco: anzitutto la domanda “è possibile significare Dio altrimenti che con un tema?”. Dio, secondo Lévinas, significa in modo inverosimile nell’immediatezza dell’uno-per-l’altro della prossimità etica. Di qui il confronto con Jaspers riguardo a “rottura dell’immanenza”, traccia, uno e molti, soggettività (parte prima e seconda). Problema di una manque e dei “divorzio tra la parola e il pensiero”, contaminazione o riduzione caratterizzano il dialogo tra Lévinas e Derrida, che nel saggio più recente, Adieu, evidenzia l’ospitalità e il rapporto tra etica e diritto. Vattimo discute dal punto di vista della costitutiva temporalità dell’essere il “passato mai stato presente” e il rischio di una struttura in Lévinas e in Derrida; l'” indebolimento” dell’essere, cioè gli esiti nihilistici dì Heidegger sono pensabili solo nella provenienza dall’evento kenotico dell’Incarnazione, e quindi come secolarizzazione. Lyotard analizza il dissidio tra denotativo e prescrittivo, ponendo la logica di Lévinas in confronto con Kant, con la passibilità e l’accadere.
Filo conduttore della ricerca, che si conclude con alcuni scritti su Jaspers in parte già editi, è il kantismo, specificamente il tema dei limite e la “dualità” secondo Schelling scoperta da Kant nella ragion pratica – cioè la linea “ebraica” che culmina nel sublime – nelle diverse interpretazioni dei suoi sviluppi schellinghiani, e insieme lo scarto semantico dell’ebraismo. In discussione con il senso post-heideggeriano dell’evento, con l’appartenenza a una storia dell’essere e con le altre accezioni di “fine della metafisica” e di messianesimo.

Silvia Marzano, allieva di Luigi Pareyson, docente associata di Ermeneutica filosofica presso l’Università di Torino fino al 1996. Ha pubblicato saggi su Jaspers, Pareyson, Ricoeur. Studia gli sviluppi del sublime di Kant e, in senso critico, il rapporto tra mistica e parola.


Indice

p. 8Sigle
  
Prefazione
11l. Kantismo di Lévinas
14 2. Logica della dualità in Kant, Schelling e Jaspers 
16 3. Jaspers, Heidegger e il pensiero della differenza
  
Parte prima Jaspers e Lévinas (1947-1967)
  
21l. Introduzione
232. Rottura del “principio della coscienza” e Zerrissenheit 
263. Esprimibilità e cifra in Jaspers
32 4. Comunicazione: il tema jaspersiano dell’Uno e dei molti
345. Linee essenziali dei confronto tra Jaspers; e Lévinas
36 6. Rottura della “fenomenologia dell’immanenza” in Lévinas
40 7. Scissione fra il medesimo e l’altro in Lévinas. Discussione 
45 8. Umgreifende jaspersiano e “contrazione creatrice” dell’Infinito per Lévinas
47 9. Traccia, Dio lontano, Illeità
  
Parte seconda Jaspers e l’ultimo Lévinas
  
59 Introduzione
 
Capitolo primo Soggettività e sfondamento
 
671. Schematismo e aschematismo
71 2. Scarto dall‘essere e altro-nel-medesimo
74 3. Confronti con Jaspers
77  4. Passività, In-finito, gloria
81 5. “Rovescio senza diritto”. Note su Kant, Jaspers e Nietzsche
83 6. Due kantismi
 
Capitolo secondo Dire etico e trascendere formale
 
89 1. Il Dire significa “altrimenti”, kenosis in Lévinas. L’indicibile in Jaspers
912. Riduzione, “scetticismo”. Confronti con Jaspers
95 3. Enfasi, infinizione, trascendere formale, ebraismo… 
100 4. Aufheben, durchbrechen, à travers
106 5. Approfondimenti del dialogo con Kant, Nietzsche
111 6. … e Schelling. Passato, fraternità storica e storia mondiale della filosofia
118 7. Metodo e ricorrenza
123 8. Meta-linguaggio e “dire etico”
 
Parte terza Confronti con Derrida, Vattimo, Lévinas
 
Capitolo primo Derrida e Lévinas
 
129 1 . Da Violenza e metafisica a La differenza. Problema del limite e del passare
134 2. “Rien qui soit
139 3. Capovolgimento del limite in presupposto: contaminazione e “supplemento originario”
145 4. Alcuni rilievi
1495. “Da un certo al di fuori”: strategia, resto… 
1536. Approfondimenti
157  7. Confronti e discussioni
 
Capitolo secondo Vattimo, Lévinas, Derrida
 
162 1. Introduzione
167 2. Percorsi. La differenza ontologica e il “nulla” in Lévinas 
173 3. Eventualità dell’essere, smascheramento dello smascheramento, oltrepassamento della metafisica
181 4. An-denken, pensiero debole, ermeneutica. Confronti
187 5. Traccia, monumento, postmodernità, estetizzazione
192 6. Indebolimento, secolarizzazione, cristianesimo, non violenza
200 7. Discussioni
 
 Capitolo terzo Lyotard, Lévinas, Derrida
 
205 1. Introduzione
206 2. Logica di Lévinas
209 3. Istanza destinatario ed Ereignis ebraico 
214 4. Come è possibile scrivere alla seconda persona?
218 5. Possibilità dell’impossibile
220 6. Confronti e discussioni
224 7. Rilievi da Adieu à Emmanuel Lévinas di Derrida
 
Parte quarta Studi su Jaspers
 
Capitolo primo Il trascendere kantiano
 
231 l. Introduzione
232 2. Tre direzioni di ricerca a partire dal Transzendieren zum kantischen Bewusstsein 
239 3. Valenze esistenzialistiche
242 4. Note sull’inconoscibilità della Trascendenza 
244 5. Il problema dell’Umgreifende
 
Capitolo secondo Jaspers, lo pseudo-Dionigi e il sublime di Kant
 
251 1. “Non ti farai immagine o figura” 
252 2. Cifra jaspersiana e polionimia
257 3. Il termine medio e l’oltrepassamento riflettente 
262 4. Il Dio lontano e la tenebra come modo dell’unione
2685. Il trascendere kantiano
270 6. Il naufragio dell’esistenza e il sublime
 
Capitolo terzo Jaspers, Schelling e il sublime di Kant
 
277 l. Unità e dualità
282 2. Esserci, esistenza, sublime
 
Capitolo quarto Comunicazione mondiale, kantismo e frattura dell’essere in Karl Jaspers
287 1. Continuità e discontinuità della comunicazione. La “linea kantiana” del Nachlass I
290 2. “Doppio movimento”, etica filosofica e Weltgeschichte der Philosophie
 292 3. Una terza via fra Occidente e Oriente?