Bernhard Waldenfels, Estraneo, straniero, straordinario. Saggi di fenomenologia responsiva, a cura di Ugo Perone, Torino, Rosenberg & Sellier, 2011, pp. 176, € 17,00

Anche per chi non si riconosca nella fenomenologia il testo di Waldenfels che presentiamo offre contributi assai rilevanti. Lo fa con la forza di chi fa venire alla parola l’esperienza, nel senso più pieno del termine, quello che rinvia alla strutturale connessione che vi è tra le cose – i fatti d’esperienza – e il processo intenzionale attraverso cui queste vengono appunto all’esperienza.
L’attenzione fenomenologica diventa uno sguardo sulla realtà che si fa carico di tutta l’accumulazione culturale che ne costituisce il filtro. Nulla è improprio per questa filosofia dell’estraneità. Non la riflessione politica, intrisa di precisi riferimenti all’attualità e articolata intorno al tema del terzo, indagato anche nelle sue connotazioni giuridiche, non l’analisi estetica, come mostrano gli approfondimenti legati al tema della voce e dell’immagine, non il rimando religioso, come documentano i frequenti riferimenti alla Scrittura, non il ricupero dei temi della corporeità e della spazialità, così caratteristici dei più recenti sviluppi fenomenologici, non, infine, l’attenzione ai sensi e al sentimento, tanto da proporre un’etica dell’attenzione ai sensi e della loro educazione.
Al centro dell’attenzione di Waldenfels è il tema dell’estraneità, considerato, in controtendenza con le teorie più diffuse, elemento originario dell’esperienza. La sua fenomenologia mette a fuoco tutti i passaggi in cui l’ordinario e lo straordinario, il soggetto e l’altro si intrecciano.
Ne viene un’analisi minuziosa e appassionante della vita quotidiana, ma anche dell’arte e dei modi della rappresentazione fino a un ripensamento delle forme della politica e a un abbozzo di etica fondata sul primato dell’attenzione. In tal modo la filosofia di Waldenfels fa vedere al lettore come nei diversi fenomeni dell’esperienza sia sempre presente come motivo originario una stra-ordinarietà a cui è opportuno prestare attenzione perché un ordine possa costituirsi, nella vita ma pure nella politica e nell’arte.
Il volume si colloca al centro dei dibattiti filosofici contemporanei e dialoga criticamente con i maggiori autori degli ultimi decenni: Foucault, Derrida, Levinas, Marion in Francia; Henrich e Habermas in Germania, ma attinge anche ampiamente alla letteratura, all’arte e alla musica, così da offrire anche al lettore non specialista copia di osservazioni acute e illuminanti.

Bernhard Waldenfels (1934) fu allievo del filosofo Maurice Merleau-Ponty, uno degli esponenti di spicco della fenomenologia francese. Ha insegnato in università di tutto il mondo (Rotterdam, Parigi, Lovanio, Roma, Praga, Vienna, New York, San José de Costa Rica, Hong Kong) e ha scritto numerosi saggi, la maggioranza ancora inediti in lingua italiana.


7   Premessa di Ugo Perone
 
13   1.L’ordinario e lo straordinario
 
37   2.Tra páthos e risposta
 
59   3.L’estraneo, il terzo, la sostituzione
 
91   4.Corpo, luogo, spazio
 
121   5.Immagine e sguardo, voce e suono
 
146   Approfondimenti
 
157   6.Un’etica dell’attenzione