Robert Spaemann, Cos’è il natuale. Natura, persona, agire morale, a cura di Ugo Perone, Torino, Rosenberg & Sellier, 2012, pp. 164, € 17,00

Spaemann affronta una delle questioni cruciali del dibattito filosofico contemporaneo – il rapporto tra natura e persona – in una prospettiva inconsueta rispetto alla tradizione classica, che lo ha spesso concepito secondo uno schema oppositivo. Egli considera infatti persona e natura in un intreccio unitario: la persona è certo coscienza che trascende i limiti di una natura fissa, ma essa si esprime sempre all’interno della naturalità che è propria dell’essere umano. Secondo l’autore è proprio dell’uomo avere una natura e non essere natura: per questa via si è in grado di superare ogni opposizione dualistica, riscoprendo l’unità fondamentale dell’uomo stesso. Nel suo cammino Spaemann sostiene l’importanza di un ruolo “comprensivo” della filosofia anche per il nostro tempo, al fine di superare ogni specialismo e rimanere fedeli al dovere tipico della filosofia di mettere in discussione il proprio stesso statuto. Questa prospettiva non mancherà di coinvolgere studenti e appassionati di filosofia e teologia, offrendo spunti anche su temi scottanti del dibattito pubblico come quelli relativi a fine e inizio vita.

Robert Spaemann (1927) è tra i più considerati teologi e filosofi tedeschi. I suoi studi riguardano soprattutto l’etica fondata sul cattolicesimo e hanno tra gli estimatori anche Benedetto XVI. È noto anche il suo impegno per l’ecologia, la bioetica e la difesa dei diritti umani.


Indice

Premessa  di Ugo Perone  7
 
1.  I due interessi della ragione  14
2.  Sulla preistoria del concetto di natura nel XVIII secolo  33
3.  Naturale e innaturale sono concetti moralmente rilevanti?  56
4.  Che cosa rende persone le persone?  80
5.  Essere ed essere divenuto: che cosa spiega la teoria dell’evoluzione?  101
6.  Natura e arte  132