Francesco Ferrari, Religione e religiosità. Germanicità, ebraismo, mistica nell’opera predialogica di Martin Buber, Milano, Mimesis, 2014, pp. 378, € 28,00

Solcando il mare aperto dell’Europa all’alba del Ventesimo secolo, il giovane Martin Buber (1878-1965) ha sopra di sé diverse costellazioni, offerte tanto dal filosofare di Nietzsche, Dilthey e Simmel, quanto dalla letteratura della Jung Wien, quanto ancora da un ebraismo personale e sotterraneo, oscillante tra sionismo culturale e chassidismo. L’antitesi tra religione e religiosità offre a lui – come a noi – il sestante con il quale orientarsi in una così ardua navigazione. Forte di ciò, Buber veleggia in direzione dei lidi, talora ascosi, della mistica, approdando a Cusano e a Böhme, a Laozi e al Baal Schem. La pluralità delle vie, da lui attraversate in questa stagione della sua vita e del suo pensiero, è fedelmente ripercorsa nella presente monografia, in cui il giovane Buber assurge a paradigmatico testimone della simbiosi ebraicotedesca d’inizio Novecento e della sua irripetibile Stimmung.

Francesco Ferrari
 (Genova 1986) è Wissenschaftlicher Mitarbeiter presso la Friedrich Schiller Universität Jena, dove svolge attività di ricerca incentrata sul pensiero ebraico del Novecento. È autore della monografia Presenza e relazione nel pensiero di Martin Buber (Alessandria 2012) e curatore di diverse edizioni italiane di opere del filosofo viennese, apparse per Il Melangolo, Giuntina, Morcelliana.


Indice

Prefazione  I
di Martin Leiner
  
Ringraziamenti  11
  
Introduzione  15
         
I. Deutschtum nella formazione del pensiero buberiano  25
  I.1. Influssi e incontri  28
    I.1.1. La presenza di Nietzsche  28
    I.1.2. Gli anni dell’università  36
      I.1.2.1. Allievo di Dilthey  38
      I.1.2.2. Allievo di Simmel  48
  I.2. Letteratura e teatro  58
    I.2.1. Fin de Siècle, finis Austriae  61
    I.2.2. Un giovanissimo Buber entra in contatto con la Jung Wien  64
    I.2.3. La Theatralische Sendung di Martin Buber  72
  I.3. Cultura, comunità, società  75
    I.3.1. La determinazione della cultura  75
      I.3.1.1. Kultur und Zivilisation  75
      I.3.1.2. Kultur und Religiosität  79
    I.3.2. Martin Buber pensatore anarchico della comunità  83
      I.3.2.1. L’esperienza di Neue Gemeinschaft  85
      I.3.2.2. La Wahlverwandtschaft
tra martin Buber e Gustav Landauer  93
    I.3.3. L’interumano come principio della società  99
   
II. Sionismo culturale ed ebraismo sotterraneo  107
  II.1. Cultursionismo  107
    II.1.1. Origini di un movimento  111
      II.1.1.1. “Feci professione di ebraismo prima di conoscerlo veramente”  111
      II.1.1.2. Il “risveglio del nostro popolo”: componimenti poetici  114
    II.1.2. 1901. Verso il V congresso sionista  118
      II.1.2.1. Rinascimento ebraico  118
      II.1.2.2. Il compito di un’elevazione spirituale  123
    II.1.3. Apogeo e declino del Cultursionismo buberiano  129
      II.1.3.1. Frazione democratica
e l’affermazione di un centro spirituale  130
      II.1.3.2. Arte ebraica  137
      II.1.3.3. Un epilogo solo apparente  140
  II.2. Un ebraismo personale e sotterraneo  146
    II.2.1. I primi tre discorsi sull’ebraismo  147
      II.2.1.1. Il senso che l’ebraismo ha per gli ebrei  147
      II.2.1.2. l’ebraismo come fenomeno popolare  153
      II.2.1.3. Il carattere profetico del rinnovamento dell’ebraismo  158
    II.2.2. Lo spirito dell’ebraismo  162
      II.2.2.1. Cogliere l’assoluto del reale la mitopoiesi ebraica  163
      II.2.2.2. Il carattere orientale dell’ebraismo  166
      II.2.2.3. Ebraismo come religiosità  169
      II.2.2.4. Verso una rigenerazione dell’ebraismo  175
         
III. La mistica, luogo della libertà religiosa  179
  III.1. Mistici tedeschi  181
    III.1.1. Una lettura di Jacob Böme  181
    III.1.2. Due autori moderni per la storia del problema
dell’individuazione
  186
      III.1.2.1. L’oggetto della dissertazione  187
      III.1.2.2. La riformulazione della dottrina del Microcosmo  190
      III.1.2.3. Individuo e individuazione in Cusano  194
      III.1.2.4. Individuo e individuazione in Böme  199
  III.2. La riscoperta del chassidismo  202
    III.2.1. Due antologie portano il chassidismo all’attenzione dell’uomo occidentale  202
    III.2.2. Cabbalà divenuta ethos. La determinazione del chassidismo in
Le storie di Rabbi Nachman  208
    III.2.3. Mitopoiesi e i quattro volti dell’estasi.
La Leggenda del Baal Schem
  216
      III.2.3.1. Il conflitto tra mito e religione nella mistica ebraica  216
      III.2.3.2. I quattro volti dell’estasi nella mistica ebraica  219
    III.2.4. La critica di Buber alla religione attraverso la ridefinizione
dell’antitesi sacro-profano operata dal chassidismo  227
  III.3. Tra Oriente e Occidente  235
    III.3.1. Il pellegrinaggio a Oriente di Martin Buber  235
    III.3.2. La lezione di Buddha e il folklore di straordinari racconti cinesi  244
    III.3.3. Buber e il pensiero taoista  247
      III.3.3.1. Dall’insegnamento alla religione  248
      III.3.3.2. La determinazione del Tao  253
    III.3.4. La ‘voce dell’uomo’: Confessioni estatiche  260
    III.3.5. Epica e mito tra Celti e Finni  269
    III.3.6.. Mistica come solipsismo religioso  270
  III.4. Sulla soglia del dialogo  274
    III.4.1. Daniel. Summa del pensiero predialogico buberiano ed opera di transizione  275
      III.4.1.1. Direzione in vista del conseguimento dell’unità  279
      III.4.1.2. Realtà come realizzazione  281
      III.4.1.3. Vivere pericolosamente: il senso  285
      III.4.1.4. Il teatro, luogo della popolarità  290
      III.4.1.5. La forza di una vita è la forza della sua unità  293
    III.4.2. Gli anni della Grande Guerra  297
      III.4.2.1. Intorno al Kriegsbuber  297
      III.4.2.2. Caporedattore di Der Jude   300
      III.4.2.3. Eventi e incontri  306
      III.4.2.4. Verso una conversione  314
         
Conclusione
Martin Buber pensatore religioso liberale  319
         
Bibliografia   331
         
Indice dei nomi   359